
Questione di carattere: DIN 1451.
La storia di questo carattere sans-serif ha origini nel lontano 1905. In quel periodo le ferrovie prussiane avevano creato un set di caratteri per standardizzare le descrizioni sui vagoni dei treni merci. Nel 1920 avvenne la fusione con le ferrovie tedesche e il carattere prussiano divenne un punto di riferimento per

Presentazione al cliente: “Buona la prima!”. Ma solo dopo aver fatto altre dieci proposte.
Nel 1986, Steve Jobs ingaggiò il famoso graphic designer Paul Rand per creare il marchio e l’identity della sua nascente azienda (la NeXT) per la “modica cifra” di 100.000 dollari. All’epoca Rand era già famoso a livello internazionale e vantava una grossa esperienza nel campo della corporate communication. Soprattutto, aveva

Nuovo logo per il distretto turistico del Gran Sasso: 7.000€ per una sinusoide smorzata.
È stato finalmente reso noto il vincitore del contest, indetto dalla regione Abruzzo, che richiedeva la realizzazione di un marchio per la promozione del distretto turistico del Gran Sasso d’Italia. Nello specifico era richiesto di studiare il naming, quindi realizzare il marchio, completo di payoff. Il tutto per un compenso interessante e onesto, almeno

«Sì, ma di lavoro cosa fai?» – Il mestiere del designer spiegato a mio padre.
Una delle prime difficoltà che ho incontrato nel mio lavoro, al di là dell’estenuante ricerca del lavoro stesso, è stato spiegare ai profani del mestiere in cosa consistesse. E per certi versi lo è tutt’oggi. Uno dice idraulico e tutti capiscono cosa fa. Dentista, muratore, architetto, avvocato, ad esempio, sono

Le figure retoriche in pubblicità: metafora e similitudine.
Il linguaggio della pubblicità è ricco di metafore e similitudini e la loro trasposizione visiva serve a rafforzare il concetto creativo rendendo il messaggio più suggestivo. Si pongono come espressione linguistica familiare, “ingannando” il pubblico in modo insidioso ma estremamente intelligente. Sono figure retoriche che mettono in paragone due elementi. Nella similitudine

Le figure retoriche in pubblicità: la personificazione.
Per essere efficace la comunicazione ha bisogno di “effetti speciali”. Deve stupire per attirare l’attenzione del pubblico. Uno dei modi per farlo è quello di “umanizzare” il prodotto. Per far ciò si ricorre alla figura retorica della personificazione. La personificazione avviene quando, tramite una rappresentazione allegorica, si attribuiscono agli animali o agli oggetti inanimati caratteristiche (azioni,

7 buoni motivi per ingaggiare un freelance.
Per attuare le proprie strategie di comunicazione e promozione un cliente solitamente si rivolge a una o più agenzie. C’è quello che lo fa perché la tipologia, la complessità del progetto e la mole di lavoro richiedono una struttura organizzata, chi perché fa figo vantarsi di avere “l’agenzia”, chi perché è

Le figure retoriche in pubblicità: l’antitesi.
La parola antitesi deriva dal greco ‘antitithenai’, che significa opporsi. Figura retorica che consiste nel contrapporre a una parola o a un concetto il suo contrario, allo scopo di dargli maggiore risalto. In pubblicità l’antitesi non richiede l’autocontradditorietà, infatti non comporta una contraddizione ma soltanto l’impostazione di un contrasto, non