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10 piccoli consigli per il design di un marchio.

Pubblicato da antonio_filigno il 13 Febbraio 201513 Febbraio 2015

logodesignlove è un sito che seguo e che parla, come dice il nome autoesplicativo, di logo a 360 gradi. Questo post, che vi propongo in versione liberamente tradotta, offre una decina di consigli utili per disegnarne uno. Diciamo che sono quelli basilari.

1. Un marchio non ha bisogno di dimostrare cosa faccia un’azienda.
Il marchio di un ristorante non deve necessariamente mostrare il cibo, così come uno di un dentista non ha bisogno di mostrare i denti e un negozio di mobili non deve per forza avere un mobile nel suo marchio. Qualche esempio? Il marchio Mercedes non è una macchina, il marchio Virgin Atlantic non è un aeroplano e quello della Apple non è un computer. Etc etc…

2. Un marchio non ha per forza bisogno di un simbolo.
A volte per un cliente può essere sufficiente un “wordmark”. Pensiamo ad esempio a Panasonic, Sony, Google, Facebook, Jeep o Canon. La dimostrazione che il font giusto (e la giusta scelta di colori) può comunque essere funzionale ai valori che l’azienda intende comunicare. Non bisogna aver paura di presentare delle proposte di soli logotipi.

3. Confrontarsi, sempre.
È un punto dolente, lo so. A volte (per usare un eufemismo) il cliente ci chiede di fare cose profondamente contrarie alla nostra natura e il marchio assomiglia più a uno storyboard. Se ciò accade, diamogli ciò che vuole, cercando di migliorarlo e di fargli notare con garbo e professionalità perché, secondo noi, sarebbe meglio farlo in un altro modo. Il dialogo previene frizioni e magari dispone meglio il cliente ad accettare modifiche.

4. Anche i grandi designer partono da carta e matita.
Non è necessario essere un artista per realizzare degli sketch di un marchio. Le idee scorrono più velocemente usando carta e matita piuttosto del mouse e il monitor. La frenesia del lavoro spinge a buttarsi subito davanti al computer, magari con l’ausilio di risorse free belle pronte su internet. Può andar bene una volta. Due. Forse tre.

5. Cercare di negoziare consegne realistiche.
Se non siete sicuri dei tempi di consegna delle proposte creative cercate di prendervi più tempo possibile. Un progetto di design, come tutti i lavori di costruzione, può avere blocchi imprevisti. Meglio farlo prima che dover spostare la presentazione.

6. Le tendenze lasciale alla moda.
I trend vanno e vengono, e vanno bene quando si tratta di comprare un paio di jeans o un vestito nuovo. Quando si parla di un marchio, la longevità e la memorabilità sono due fattori importanti di cui tener conto in fase di progettazione. Non bisogna cadere nella tentazione di fare i modaioli e utilizzare effetti strani o grafismi ricercati, pena il rapido invecchiamento del marchio. Non seguire il branco.

7. Il marchio va progettato in nero.
Sul sito da cui ho tratto e tradotto i tips di questo post viene messo al punto 7. Non fatevi trarre in inganno, per me questo dovrebbe essere il punto 1. Un marchio va pensato e realizzato in bianco e nero, nel senso letterale, ossia positivo/negativo. Se funziona in bianco e nero sarà più semplice applicargli il colore. Se non funziona, non saranno i colori a salvarlo, anzi, potrebbero ulteriormente peggiorarlo.

8. Considerare il contesto.
Salvo esplicita richiesta del cliente (assai probabile), sarebbe opportuno seguire un codice di comunicazione commisurato allo status del cliente. Uno studio notarile tendenzialmente non avrà lo stile e i colori di Burger King. E viceversa. Ça va sans dire.

9. Semplicità.
Un marchio semplice e immediatamente riconoscibile è più facile da memorizzare. La semplicità è da privilegiare anche per una questione di lettura. Un marchio viene riprodotto in svariate dimensioni che possono variare da 1 centimetro a 1 metro e oltre. In tutti fattori di ingrandimento e riduzione deve conservare inalterate le caratteristiche  grafiche. Ciò significa che in fase di ridimensionamento non è sufficiente fare Command-G e ingrandire o rimpicciolire ma bisogna intervenire manualmente per ripristinare i bilanciamenti tra pieni e vuoti.

10. One more thing.
La più difficile da far capire al cliente. Tutti i marchi forti e autorevoli hanno una sola caratteristica distintiva che li fa risaltare rispetto ad altri e li fa ricordare. Non due, tre o quattro. Una.

fonte: www.logodesignlove.com

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Tag: branddesigngraficagraphicidentityLogomarchio

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Antonio Filigno
Graphic designer
TORINO - Italy
antonio@antoniofiligno.com

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