antonio_filigno
  • Portfolio
  • Pubblicazioni
  • Contatti

L’importanza del colore nel design di un marchio

Pubblicato da antonio_filigno il 10 Ottobre 201010 Ottobre 2010

Un oggetto viene riconosciuto in parte per la sua forma e in parte per i suoi colori. Ogni cosa ha un proprio colore, anche se noi non riusciamo a coglierne integralmente ogni varietà cromatica. Senza approfondire inutilmente il discorso entrando nella fisica e nella chimica, esistono 3 colori fondamentali: il rosso magenta, il blu e il giallo. Questi sono detti colori Primari. Mescolando tra loro due colori primari si ottiene un colore Secondario: arancio, verde e viola. Ogni altra combinazione dà origine alla quantità infinita di colori che la natura ci offre. Questa visione fa parte del nostro vivere quotidiano al punto che non ce ne rendiamo nemmeno più conto. I colori però, possono indurre una quantità di effetti sulla psiche dell’uomo. La mente umana infatti è “cablata” per rispondere ai colori, decodificandoli e trasformandoli in messaggi. Ogni colore ha un fascino misterioso, un significato psicologico e fisiologico. Infatti la cromoterapia è un metodo terapeutico che usa i differenti colori per fare in modo che le “vibrazioni”, possano penetrare nell’organismo a varie profondità causando variazioni biochimiche nelle cellule e nel sangue.

Ad esempio, le tonalità di colore nella regione rossa dello spettro dei colori sono chiamate “calde” e contengono rosso, arancio e giallo. Queste inducono emozioni che vanno da sensazioni di calore e comfort a sentimenti di rabbia e ostilità. Le tonalità sul lato blu dello spettro sono dette “fredde” e comprendono blu, viola e verde. Questi colori sono spesso associati alla calma, la tranquillità, rigore, ma possono anche richiamare sentimenti di dolore o apatia. Nella progettazione grafica di un marchio è fondamentale avere un approccio che tenga conto di regole basilari, come l’equilibrio delle forme, il lettering e la corrispondenza dei colori, il significato e le sensazioni che essi trasmettono. A volte la scelta dei colori è dettata da gusti personali se non addirittura abbandonata al caso. In realtà il colore è un elemento che può dare ulteriore slancio alla forza comunicativa di un marchio rendendolo memorabile e identificabile della mission dell’azienda. Il cervello reagisce molto più velocemente alla vista di un colore che alla lettura di una sola parola. A monte di tutto un buon marchio deve funzionare già in bianco e nero prima di essere declinato a colori. Qui di seguito sono riportati gli effetti e le sensazioni che ciascun colore trasmette all’uomo.

Nero: autorità e potere, stabilità e forza;
Bianco: purezza, pulizia, neutralità e pace;
Rosso: attenzione, energia, movimento ed emozione;
Blu: calma, determinazione, affidabilità, saggezza e fedeltà;
Verde: crescita, natura, denaro, buona fortuna, generosità e fertilità;
Giallo: risate, allegria, ottimismo, può accelerare il metabolismo;
Orange: divertimento, allegria, energia, ambizione, creatività;
Viola: regalità, ricchezza, prosperità e raffinatezza;
Categorie: appuntiArticlesLogo

0 commenti

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recent Articles
  • Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio. 27 Giugno 2020
  • Questione di carattere: il Baskerville. 5 Febbraio 2020
  • Nasce Franciscus. Il primo font digitale della Chiesa. 30 Gennaio 2020
  • Brand naming. Quando l’intuito batte la ragione. 21 Gennaio 2020
  • Questione di carattere: il Gotham. 18 Gennaio 2020
  • Ansia da portfolio? Ecco qualche consiglio. 13 Dicembre 2019
  • Questione di carattere: Blogger Sans. 18 Dicembre 2018
  • Marchio Milano-Cortina 2026. Un po’ di sano campanilismo. 4 Dicembre 2018
  • Attualità di un classico: «Voi scambiate la tecnica per creatività». Quando Bill Bernbach si dimise da Grey Adv. 8 Novembre 2018
  • IL BRIEF. Croce e delizia di creativi e clienti. 4 Novembre 2018
  • Adv Uliveto. Il razzismo è negli occhi di chi guarda. 21 Ottobre 2018
  • Nuovo spot Buondì Motta. Il risveglio dei morti di sonno. 24 Settembre 2018
  • Loghi e font calligrafici. La genuinità e il “carattere” della scrittura manuale. 20 Settembre 2018
  • Questione di carattere: il Myriad. 17 Settembre 2018
  • Questione di carattere: il Futura. 12 Settembre 2018
Commenti recenti
  • Stefano su Torino FC. Lo stemma degli anni ’80 votato il migliore al mondo.
  • Francesco Spighi su Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • antonio_filigno su Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • Francesco su Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • Eletta Rotolo su Torino FC. Lo stemma degli anni ’80 votato il migliore al mondo.
Articoli recenti
  • Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • Questione di carattere: il Baskerville.
  • Nasce Franciscus. Il primo font digitale della Chiesa.
  • Brand naming. Quando l’intuito batte la ragione.
  • Questione di carattere: il Gotham.
Commenti recenti
  • Stefano su Torino FC. Lo stemma degli anni ’80 votato il migliore al mondo.
  • Francesco Spighi su Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • antonio_filigno su Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • Francesco su Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • Eletta Rotolo su Torino FC. Lo stemma degli anni ’80 votato il migliore al mondo.
Cerca nel sito
POPULAR POSTS
  • Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.
  • Questione di carattere: il Baskerville.
  • Nasce Franciscus. Il primo font digitale della Chiesa.
  • Brand naming. Quando l’intuito batte la ragione.
  • Questione di carattere: il Gotham.
Antonio Filigno
Graphic designer
TORINO - Italy
antonio@antoniofiligno.com

Articoli correlati

Articles

Logo SICILIA. L’incapacità cronica italiana di comunicare il territorio.

L’Italia, un Paese “marketing disoriented”. L’Italia ha una tradizione ”pubblicitaria” che risale al periodo fascista con le campagne di propaganda in tempo di guerra. Solo a metà degli anni Ottanta però, con la diffusione della Leggi tutto…

Articles

Questione di carattere: il Baskerville.

[vc_row][vc_column][vc_column_text][/vc_column_text][vc_column_text] John Baskerville nasce nel 1706 nella campagna del Worcestershire. È stato stampatore, disegnatore, calligrafo (nonostante fosse analfabeta) e fonditore. A lui si deve il merito di aver dato grande impulso all’arte tipografica grazie alla Leggi tutto…

Articles

Nasce Franciscus. Il primo font digitale della Chiesa.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Prima dell’arrivo di Gutenberg, per tutto il Medioevo la scrittura fu prerogativa dall’apparato ecclesiastico. Veniva svolta nelle scuole annesse ai monasteri e negli istituti ecclesiastici. Gli Amanuensi trascrivevano i testi con estrema cura, non solo nel Leggi tutto…

  • Portfolio
  • Pubblicazioni
  • Contatti
Hestia | Sviluppato da ThemeIsle