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La creatività non è una dote innata e non è nemmeno un privilegio per poche persone, esiste in ogni persona ed è possibile migliorarla attraverso l’utilizzo di pochi semplici accorgimenti. La creatività è lo strumento fondamentale del designer. Nessuna tecnologia, fortunatamente (e sfortunatamente) può sostituirla. Probabilmente sarà così per sempre. Ci sono capolavori di creatività che sono stati realizzati quando Photoshop e Illustrator neanche esistevano, tantomeno i computer, e ancora oggi emozionano quanto (se non di più) un’illustrazione realizzata con l’ausilio della tecnologia. E così come gli strumenti tecnologici vengono costantemente aggiornati e migliorati, anche la creatività ha bisogno di essere alimentata. Sempre. Soprattutto in un periodo storico come questo, bisogna ingegnarsi, inventare sempre qualcosa di nuovo e avere sempre stimoli per poter ripartire.
Al pari della scienza, anche il design richiede ore di lavoro, fatica e tanta passione. Solitamente il processo creativo entra nel vivo dopo molte ore di lavoro. La differenza tra un designer creativo e uno che lo è poco sta proprio nella passione per il proprio lavoro.

Relax. Do it!
La creatività ama il lavoro, la sperimentazione ma anche il relax e la calma. Ad esempio, ascoltare musica può favorire il processo creativo. Ci sono varie scuole di pensiero, ad esempio c’è chi dice che la musica classica sia un ottimo stimolante della creatività. Non nel mio caso. Preferisco il funk.

La creatività è condivisione.
L’unione falla forza, si dice. Il gruppo è un naturale amplificatore e acceleratore del processo creativo. È un cervello collettivo con potenzialità molto più alte del cervello di un singolo individuo. Nella mia esperienza da freelance ho imparato molto chiedendo opinioni sui miei lavori, anche (e soprattutto) a chi magari col mio lavoro non ha mai avuto nulla a che fare. Il feedback aiuta a vedere il lavoro da un’altra prospettiva.

Prendersi una pausa è necessario.
Capita spesso di “amminchiarsi” su un concetto o un’idea e non riuscire a concretizzarla. Spesso mi è capitato di girare a vuoto per tutto il giorno, per poi trovare l’idea giusta in 5 minuti il mattino seguente, come si dice, “a mente fresca”. Non c’è peggior tempo perso di quello passato forzatamente davanti al computer pur essendo stanchi e privi di ispirazione. Una pausa non è una perdita di tempo ma un modo per staccare, far sedimentare e riorganizzare le idee. È dimostrato scientificamente che le pause, anche brevi, hanno effetti positivi sul processo creativo. Un microprocessore non può essere stressato per un tempo prolungato, figuriamoci un cervello.

Leggere, studiare, elaborare, soprattutto sbirciare quello che fanno gli altri designer.
C’è un legame molto stretto tra creatività e conoscenza. Le ricerche e le analisi sui portfolio dei nostri concorrenti, oltre ad essere motivo di depressione per non aver avuto un’idea che un altro ha realizzato, possono essere una grossa fonte di ispirazione per i nostri lavori. Se una pausa può essere un modo efficace per organizzare le idee, sfruttare la pausa per osservare i lavori di altri designer può aiutarci ad uscire da un empasse creativo.

Spazio alle idee.
Quanto spazio dedicate al vostro lavoro? Intendo dire spazio fisico, geografico. C’è chi lavora in spazi risicatissimi dove a stento riesce ad appoggiare la tastiera e il mouse si muove come in parcheggio nell’ora di punta. Avere uno spazio di lavoro adeguato, oltre ad incidere positivamente sull’umore, consente di prendere appunti, consultare libri e riviste. Addirittura , se si possiede un portatile (MacBook dotato di wireless e bluetooth ovviamente) e si ha la possibilità, può essere stimolante andare a lavorare all’aria aperta. Il cervello ne trae sicuro giovamento.


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